La frontiera franco-italiana

La storia della frontiera tra le due nazioni risale alla separazione avvenuta nel corso del XIX secolo tra il Regno di Sardegna e la Francia. Il 24 Marzo 1860 con il “Trattato di Torino” viene fissato il confine franco-italiano, secondo il quale veniva concessa alla Francia la Savoia e la Contea di Nizza. Dopo la seconda guerra mondiale il confine viene ulteriormente modificato tramite il “Trattato di Parigi” del 1947, per cui la Francia annette Briga e Tenda.

In seguito, gli anni che vanno dal 1880 al 1935 hanno rappresentato nella storia delle regioni di frontiera un periodo fecondo nei cambiamenti. Sul piano politico, in Francia, la Terza Repubblica è subentrata all’Impero e ha esaltato i valori repubblicani d’integrazione nella nazione adoperandosi alla levigatura delle identità regionali maggiormente avvertite in periferia. In Italia, l’edificazione dello Stato Nazione moderno è intrapreso non senza fervore, ma con difficoltà e fallimenti che comporteranno delle sensibili ripercussioni sulla storia locale e regionale, in particolare durante il periodo mussoliniano dove si combattono i fascisti e gli anti-fascisti a Nizza.

La frontiera materializzandosi, diventava la barriera che separava due entità rimaste per lungo tempo astratte per gli abitanti delle regioni limitrofe, e dei due sistemi di appartenenza nazionale. Essa acquistava così un nuovo senso, un’altra realtà che rinforzava l’applicazione di nuove legislazioni nazionali. La frontiera franco-italiana ha infine conservato la memoria dei flussi migratori in questi anni contrassegnati dall’esistenza di una forte sfumatura economica, i movimenti geografici hanno imposto nuove forme di mobilità sociale?

Fonti bibliografiche:

Mémoire et identité de la frontière: étude des migrations de proximité entre les provinces ligures et les Alpèes-Maritimes, “Cahiers de la
Méditerranée”, 58, (1999), Nice.

La frontière des Alpes-Maritimes de 1860 à nos jours, “Actes du colloque de Nice” (11-12
Janvier 1990), Nice, 1992.